Duello aereo: come affrontare le Uscite Alte
Il gioco aereo rappresenta da sempre uno degli aspetti più affascinanti del ruolo del portiere.
Coraggio, intraprendenza, anticipazione, scelta di tempo e tecnica si mischiano in quei pochi passi che precedono il contatto con la palla. Attraverso il video che segueproveremo a classificare tutta la serie di interventi che rientrano nel gioco aereo e, a seguire, sarà presentata una progressione di lavoro inerente al mondo delle palle alte.
La situazione di palla alta prevede sostanzialmente tre diverse situazioni.
– Uscita alta in anticipo su avversario
– Uscita alta posteriore ad avversario
– Uscita alta a contrasto (duello aereo)
A sua volta, ognuna di queste categorie, può essere suddivisa in:
– Uscita su palla alta senza tuffo
– Uscita su palla medio/alta in tuffo (diretto o per caduta dopo presa/duello aereo)
Andando a ritroso, e analizzando tecnicamente la fase pre-salto, possiamo notare come l’ultimo passo possa essere eseguito in tre diverse modalità:
– Piede omologo a lato palla
(cross dalla destra del portiere, stacco con piede destro e ginocchio sinistro a protezione/stabilizzazione)
Avviene quando il cross è rivolto verso il centro dell’area di rigore, quindi se ipotizziamo una linea che parte dalla palla e si congiunge con il portiere, su lato di corsa centro-sinistro del portiere.
– Piede opposto a lato palla (cross dalla destra del portiere, stacco con piede sinistro)
Avviene quando il cross è rivolto verso la porta, zona primo palo, quindi se ipotizziamo una linea che parte dalla palla e si congiunge con il portiere, sul lato di corsa centro-destra del portiere.
Avviene quando il cross è rivolto verso il centro dell’area di rigore, quindi se ipotizziamo una linea che parte dalla palla e si congiunge con il portiere, su lato di corsa centro-sinistro del portiere e la traiettoria costringe il portiere ad intervenire in deviazione/respinta ad un pugno per allungare la traiettoria della palla.
– Spinta a due piedi
Avviene quando la traiettoria della palla è molto veloce e vicina alla figura del portiere, il quale può spingere da fermo o dopo aver effettuato un passo accostato.
Avviene in quelle situazioni di mischia nel quale il portiere si trova costretto a prendere posizione, occupando uno spazio con la propria figura prima che venga occupata da compagni e avversari. E’ una situazione tanto rischiosa quanto necessaria perché il portiere da un lato perde l’inerzia della corsa, a vantaggio di quella dell’avversario, ma dall’altro acquisisce un vantaggio posizionale che non potrebbe avere in nessun altro modo.
In questo momento il portiere si trova nella cosiddetta fase aerea, cioè nella fase in cui, proteso verso la palla, attende il momento dell’impatto con la palla e la successiva caduta. La fase di volo dipende dalla quantità di centimetri che il Portiere riesce a staccare da terra. E’ una componente che – contrariamente da molte credenze e dicerie – non può essere allenata (leggi fisiche). Tuttavia l’atleta può essere allenato a distendersi/protendersi completamente verso la palla.
La sensazione che ad occhio percepiamo è quella di un fase statica nel punto di massima spinta.
Quello che migliora è il punto di contatto con la palla (ovvio guadagnando centimetri) o, viceversa, in caso di un salto in leggero anticipo, nel medesimo punto poiché, per qualche istante, è come se il corpo si aggrappasse all’aria.
La parte bassa inizia la sua fase di caduta, mentre la parte alta rimane protesa per qualche istante nel medesimo punto.
Questo fenomeno è la sensazione che abbiamo quando parliamo di differenti fasi di volo.
Una volta iniziata la fase di discesa, il corpo deve prepararsi a ricadere.
– Atterraggio piede opposto a piede di spinta
(situazione tecnicamente scorretta ma che può verificarsi in situazione di duello)
– Atterraggio con lo stesso piede di spinta (spingo destro, atterro con destro)
Ideale in quanto consente di proseguire la corsa (e una successiva transizione offensiva) oppure consente di preparare fase di stabilizzazione con il secondo appoggio. Talvolta, a seguito del secondo appoggio, il Portiere può decidere di appoggiarsi al terreno per chiudere l’intervento (spingo destro, appoggio destro, appoggio sinistro orientando nello spazio disponibile per proseguire corsa o per iniziare fase di contatto in tuffo con il terreno).
– Atterraggio a due piedi
Tecnicamente accettabile quando avviene su spinta da fermo e verticale. In ogni altro caso è consigliabile frazionare l’atterraggio in due differenti steps per avere un bilanciamento ed equilibrio ottimale.
Il gioco aereo con tuffo è previsto in tutte quelle situazioni:
– nelle quali viene richiesto di forzare un intervento in anticipo o a duello (in presa o respinta di pugno) con spinta piede opposto/omologo a lato di tuffo e con ricaduta che può essere effettuata lateralmente o – in questo caso – frontalmente.
– nelle quali viene richiesto di allungare la traiettoria della palla con una respinta di pugno o, su palle molto lunghe, con una deviazione mano omologa/opposta a lato di tuffo.
FASE DI TRANSIZIONE:
Avviene qualora il Portiere riesca ad intercettare e a controllare la palla in presa aerea.
La transizione offensiva può essere innescata o tramite rilancio con le mani (per rotolamento, rinvio a bilanciere, rilancio tipo rimessa laterale ecc ecc) o tramite rinvio con i piedi (drop, rinvio sudamericano, rinvio tradizionale). In contesto organizzato, la fase di transizione o contrattacco può assumere la denominazione di Attacco Preventivo.
La squadra difendente, in situazione di gioco o di palla inattiva, va ad occupare con uno o più giocatori zone di campo prestabilite, al fine di occupare uno spazio potenzialmente pericoloso o, forzare i difensori ad effettuare una scelta.
In questa lunga trattazione, abbiamo volutamente lasciato all’ultimo posto Posizioni e Posture prima di effettuare un’uscita alta, poiché esse meritano una trattazione specifica in quanto elementi chiave per la buona riuscita dell’intervento.
Francesco Farioli
Senior Goalkeeper Coach
Video Match & Performance Analyst
www.francescofarioli.com